mercoledì 21 marzo 2012

Archeologicamente

The London Eye journal   01.01.2012
In questo mondo post-moderno i bambini riescono finalmente ad intrattenere rapporti stabili e duraturi con i nostri nuovi ritrovati tecnologici, con la quale affrontano le situazioni più disparate della vita: i loro amici tecnologici li accompagnano alle cene e pranzi di famiglia, durante la merenda delle 16 con la mamma, durante il dopo cena davanti alla tv, quando i genitori raccontnao la loro giornata. Hanno dei nomi che li fa sentire veramente parte delle famiglie in cui sono inseriti: Nintendo DS, Wii, Playstation.
Gli adulti possono finalmente sfruttare pienamente la tecnologia che il prodigio umano ha saputo sviluppare e tutto il mondo conosciuto può essere contenuto nel palmo della mano, e sovvertito con un dito.
Il nostro progresso è eccezionale e si ipotizza che le tecnologie non abbiamo ancora finito di evolversi, il che ci porta a pensare che il nostro futuro potrà essere ancor più roseo ed agevole di quanto mai nessun tecno-veggente abbia mai saputo predire.


Giornale Attuale di Roma    21.03.2012
In India, più precisamente a Thiruvananthapuram, capitale dello stato del Kerala, una squadra di ricercatori alle prese con gli scavi per il recupero della nave di Re Salomone si è imbattuta coni suoi strumenti al laser magnetico in uno scrigno d'oro, abbastanza grande da poter essere definito un baule.
Un baule d'oro, dal peso di 7tonnellate, cosa che non ha per niente reso facile il suo recupero, anche con la scesa in campo nelle gru automontanti di marca Penz, e degli escavatori quesi futuristici, ma incredibilemente attuali, manovrabili anche a km di distanza.

Dopo 14 ore di ininterrotto lavoro il Baule d'Oro è stato estratto dal terreno che lo ha custodito secoli. La datazione esatta non è ancora stata effettuta ma dalle lavorazione dell'oro esterne l'immediato richiamo va all'arte ellenica. 
Il forziere, dopo i primi rilievi ottici e materiali effettuati dalle IA sotto forma di piccolissimi insetti è stato aperto.
L'operazione ha richiesto più di quattro ore.
Una volta aperto il forziere che, oltre al notevole peso, ha un'altezza di 1metro e 60 centimetri, e una profondità di un metro, tutto sono rimasti a bocca aperta.
Tra i presenti contiamo 4 ricercatori sul luogo fisicamente, altri 3 in quel di New York per le manovre a distanza degli ArcheoRobot, nonche tutte le autorità convocate in videoconferenza su fibra ottica Statunitensi, Indiane e Italiane (che sovvenzionano il progetto), e gli immancabili inviati delle testate giornalistiche da tutto il mondo, per un totale di 104 persone.
All'apertura del baule, l'emozione, la tensione è altissima. 
Quando il pesante coperchio è stato alzato tutti i presenti hanno potuto constatare che il forziere era vuoto.
Probabilmente conteneva del cibo che con il passare dei secoli, in un baule conservato nella terra così umida e colpita dai marosi del Kerala, si è polverizzato.

Ma neppure questa piccola delusione ci fa dimenticare la grande scoperta che è stata fatta da questa equipe multinazionale sostenuta e in parte diretta dalle più avanzate teconologie, l'avanguardie del futuro.
La storia archeologica, grazie a questo ritrovamento, ci fa dire quasi con certezza che tutte le leggende di Thiruvananthapuram sul soggiorno nella capitale di Re Salomone non sono solo favole tramande di generazione in generazione, ma forse la prova narrata della verità.


Thiruvananthapuram, 21 marzo 2012
Cara Mamma,
Come avrai saputo oggi è stata una giornata pesante e difficile. Non eravamo preparati per un evento del genere. Eppure è capitato proprio a noi! Quale grande fortuna!
Pensa, me ne stavo li a prendere ordini da quell'automa quando la mia pala, la mia umilissima pala infilandosi nel terreno ha colpito qualcosa. Un "tok" sordo che era il più bel suono che avessi mai sentito, dopo la tua voce.
La mia pala Mamma. Non l'escavatore del MIT. No, la mia pala. Quella che Papà mi ha regalato per il mio primo viaggio qui in India.
Non immagini che silenzio è seguito a quel "Tok". Tutti muti a guardare la mia pala.
Quando poi abbiamo scoperto che si trattava di un forziere completamente d'oro non immagini che scene! Eravamo in quattro present fisicamente e altri a gestire macchinari su a New York, e tutti che cercavano di prendersi il merito della scoperta. In realtà il merito era tutto della pala.
Sono stato io, Mamma, il primo e l'unico a guardare dentro a quel forziere. E non è andata come dicono i giornali. Come si sono accorti che era vuoto hanno cominciato ad insultarmi, i capi di Stato lasciavano le videoconferenze urlando, imprecando, inveendo contro di me, contro la mia pala, contro la mia archeologia.
Nessuno vedeva, Mamma, che eravamo davanti ad un prodigio. 
In realtà quel forziere non era vuoto. Dentro, sul fondo, nascosto sotto alla polvere c'era un foglio. L'ho trovato una volta rimasto solo. Non sapendo che fare ci sono entrato dentro, al forziere, e muovendo la polvere con i piedi ho trovato quel foglio. L'ho raccolto con delicatezza e messo contro luce. Si vedevano chiaramente le fibre che lo componevano, il colore giallastro che il papiro assume dopo la lavorazione. Si era perfettamente conservato in quel forziere d'oro massiccio per più di duemila anni. Forse ancor di più.
Io il greco antico lo sò. 
Me lo hai insegnato tu alla luce della candela. Potevamo accendere la luce del grande lampadario, lo sapevamo entrambi, ma così era più bello.
Quelle lettere, scritte con calligrafia, che di per sè significa "bella scrittura" e quindi non ha bisogno di altri aggettivi, erano un messaggio da un tempo antico. 
"Verrà un giorno in cui saremo ciò che creiamo e neppure ricorderemo quanto potente possa essere un abbraccio. Non deridere, non escludere. Non dimenitcare. Finirai per odiare per futili motivi chi per te si è speso. Ricorda che la gentilenzza è l'unica cosa che salverà il mondo".
Mamma, manca la gentilezza. Chi ci pensa più, alla gentilezza? 
Mamma, sii gentile...Amami ancora.

Per sempre tuo
James

venerdì 9 marzo 2012

The Tourist (per veri Venessiani)

Io ho una seria propensione emotiva nei confronti di Johnny Depp.
L'attore pupillo del mio patrigno Tim Burton non può che essere da me idolatrato.
Però quando sono cominciate le riprese di The Tourist proprio me ne è fregato meno degli escrementi di un pesce rosso l'andarlo a cercare/sgammare/braccare in quel di Venezia.
Anche perchè, diciamocelo, ho sempre avuto un sentore di flop per questo film. Come mi sembra sia per ogni film con Angleina Jolie che non sia Tomb Raider.

Ma comunque, in settimana lo hanno dato su CieloInInglese e così me lo son guardato con S., in realtà perchè era l'unico film che cominciava a quell'ora.
Beh, io conosco Venezia quel tanto da saperne riconosce i posti in foto. Quindi...o che gli attori e le telcamere hanno il potere di sparire e riappire dove vogliono o non so... insomma...come fai ad essere in una calle a Castello, girare l'angolo e trovarti dietro San Basilio a bisticciare con Indiana Jones perchè gli stai a fregà il campo della chiesa sotto il quale c'è un tesoro, che se ne frega delle pantegne e del fangomelma e sopravvive centinaia d'anni senza manco un filo di muffa ?
Andiamo nel dettaglio?
Andiamo nel dettaglio.
Questo è il trailer del film (video più specifici ce ne sono davvero pochissimi!)
 0:26 cena sul treno. In questa scena, immediatamente dopo il breve dialogo, lo speaker del mitico Freccia Rossa annuncerà che la prossima fermata è "Stazione di Santa Lucia". Bene. Tutti noi conosciamo alla perfezioni le distese di prati e colline che si incontrano prima di entrare in stazione! Il film le ha rese una meraviglia! Checcefrega a noi di Mestre, Porto Margera, il cavalcavia per Via Torino, la laguna.... no! noi c'abbiamo le colline rigogliose! Le han levate dai Colli Euganei e ce la han piazzate qua!
0:38 partenza in barca dalla stazione ecco. E' un'attimo di scena. dura proprio un millesimo! Dopo aver caricato nel suo barchino extralusso Frank, Elise fa dirigere il Taxi verso l'Hotel Danieli. Ottima scelta Signorina Fiqua! Ora però mi chiedo...da quando in qua la stazione, da qui parte il Taxi, è di fronte a Piazza San Marco? No perchè la prossima volta che devo andare alla Salute prendo il treno! GIURO!!
E sopratutto, da quando in qua il Danieli ha l'approdo sul Canal Grande? No No! Non è mai stato dietro San Marco. No! Mai!
Vabben...il Taxi arriva al Danieli e qui bisogna emozionarsi a sbrega! Perchè Neri Marcorè fa la sua porca figura in tutto e per tutto! Persino quando disprezza gli americani con un aplombe divino che quasi quasi un bacio in fronte....

1:06 Salto sul mercato. Ecco che qui si esprimono tutte le abilità di Frank/Johnny nel camminare sui tetti. Insomma..i cattivoni vogliono far fuori il nostro beneamato, questo si chiude in bagno e per sfuggire all'orda di barbari russi salta dalla finestra e comincia a correre sui tetti. Ora, alla vostra destra ammirate la pulizia dei tetti di Venezia, come se non fosse abitata da colonie di piccioni che cagano come mucche, e gabbiani che fanno altrettanto se non peggio. Ma comunque posso immaginare che il nostro Orsoni abbia chiesto un minimo di accortezza ai registi, che dal canto loro non se ne facevano prorpio nulla di badilate di guano sopra le case limitrofe al super Hotel.
Dicevamo..frank zompa fuori da una finestra del Danieli, per atterrare, dopo 5 minuti di corsa sul mercato di Venezia, che è in erbaria. Come risaputo. Possiamo farci aiutare da Google Maps per favore?
Regia, mi apra il collegamento con la cartina
ECCOLO! --> QUI
Bene...siccome Google, oltre alle opzioni, "auto", "mezzi"  e "a piedi" non ha l'opzione "camminamento sui tetti" ho usato il simbolino della passeggiata. Insomma...il nostro Frank è degno del Circ du Soleil perchè diamine! non è mica da tutti camminare sui tetti per un chilometro! E poi riuscire a centrare Nino Frassica!
Anzi...la cartina è da modificare già! Perche le mie FONTI dicono che la scena è stata ripresa nel mercato del pesce!! quindi un poco pì vanti...
Poi...ecco l'ennesimo dettaglio. Allora...ad un bel punto lei decide che lui se ne deve andare, che gli puzzano i piedi, che fuma per finta ed è spettinato e non se ne può più. Quindi lo porta coattamente in aeroporto.
a 0:31 del video qui sopra Frank Depp smonta dal barchino lussospacca convinto di essere in aeroporto, ma in realtà è a Santa Marta! Vedere i tetti degli ex magazzini ristrutturati in alto, sulla sinistra...e l'argano giallo, e le barche armeggiate sulla destra... Beh..quella è flora e fauna autoctona di Santa Marta!
Ma quando Elise Jolie riparte..tipo a 0:33, è a Sacca Fisola... nel senso, nella stessa scena lui è a Santa Marta e lei a Sacca Fisola, che non è che siano proprio vicine! (a 1:11 abbiamo il Mar di Sardegna!)

Occhei...queste sono solo le prime che mi vengono in mente. Ma potrei pure continuare!
(senza ne immagini ne video perchè sai, il COPIRAIT..)

Raul Bova riesce a mettere a segnoun epocale facepalm provandoci spudoratamente con la nostra donna Vamp, Frassica crolla in acqua, De Sica fa il solito poliziotto corrotto che insomma, in Questura a Venezia non diresti mai.. poi invece quello che va il capo dei Servizi Segreti italiani, che è italiano ma non ricordo il nome, è piuttosto carino e convincente! Sopratutto in stazione!

Meno convincente è l'inseguimento di barche. Insomma...De Sica, della Questura di Venezia, vende Frank Depp Tupelo ai russi. Mentre stà avvenendo la contrattazione il prigioniero resta in barchino. ammanettato al corrimano. Per salvarlo dalle torture a base di Vodka la nostra eroina che nella vita precedente razziava tombe, passa tutta incappucciata (che mi pare un frate di quelli cattivi) con un altro barchino e lancia un canapo a Depp Tupelo, che lo lega alla sua barchetta con un nodino da prima elementare, uno di quelli che non si tiene manco da solo, stile "o mamma mia mi sono appena fatta le unghie non sono lavori per me!"... beh..non ci crederete...con quel nodino Elise si scorrazza al traino la barchetta di Tupelo Johnny per mezza Venezia, calli e callette! Arrivando a fargli da perno per la scena del primo video che ho postato in cui un barchino, appunto, si slegna addosso all'ennesima imbarcazione di Babuska.

Insomma...se conoscete Venezia non guardate questo film. Se amate i dialoghi, non guardate questo film. Se odiate essere presi per i fondelli non guardate questo film.

Un film enormemente superficiale dove a stupire è solo Venezia.
e Johnny fa sempre e comunque la sua porca figura. Avercelo avuto io un prof di matematica così!

mercoledì 7 marzo 2012

Blade Runner e la Pan Am

Ora qui si apre un dibattito.
Blade runner è davvero un film così profetico come si dice in giro? Qualcuno pensa di si, qualcuno pensa di no.
Come in entrambe le cose mi sa che han ragione tutte e due le parti.
La soluzione stà in questo video (che per lo scopo potete benissimo guardare senza audio).

Ai minuti 0:55 e 1:34 scorgerete, mentre appare sui maxischermi di questa città fantascientifica, un logo...che è quello della  Pan Am.
"Che ce ne frega a noi?!" direte...e mo ve lo spiego.

La Pan Am era una compagnia aerea americana nata nel 1927 e defunta nel 1991.
Ed era pure tra le più fique compagnie! (mi chiedo solo se nel 1927 ci fossero già gli aerei di linea!)

E qui gli scettici potrebbero saltar fuori e dichiarare alla stampa "Noi lo avevamo detto! Niente di quella pellicola è profetica! Nel 2019 saremo ancora tutti nelle nostre belle utilitarie e la cosa più vicina ad un replicante sarà il CiccioBello che piscia!".

In effetti sarebbe anche da pensarla così, contando che BLADE RUNNER, stò film fantascientifico parecchio parecchio strano, sia stato prodotto nel 1982, periodo in cui la nostra defunta Pan Am era ancora rigogliosa, e svolazzante nei cieli del mondo! (e chissà quanto ha pagato per far mettere quel logo nel film!)
C'è da ricordarci che il filmozzo è ambientato nel 2019! Tra 7 anni!

Ebbene, cari amici, stò per svelarvi il segreto del mondo! BLADE RUNNER è davvero profetico!
Perchè quel logo (che nel video sopra si vede cacca, ma nel film si vede molto bene!) non si riferisce mica alla compagnia aerea! NoNo cari amici!!

Da gennaio 2012 su Fox è stata lanciata una nuova serie teleschifa intitolata........attesaattesaattesaattesaattesaattesaattesaattesaattesa PAN AM!

Quindi, cari amici, quei Maxischermi del futuro non parlano manco per niente della compagnia Aerea! Bensì del film, sequel della serie televisiva ora in onda!

C'avevano ragione i complottisti stavolta! AHAH! Mò vediamo cosa ci dice Paolo Attivissimo Il Sommo Cicapiano!




  «Io ho... visto cose che voi umani non potreste immaginarvi.. navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione e ho visto i raggi Beta balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
E' tempo di morire»

In ogni caso..anche se nol 1019 ci troveremo ad avere nelle sale il Film sulla Pan Am lo saprà solo uuna piccola parte dell'umanità.

Nel 2012 sopravviveranno solo gli scout, Bear Grills e Chuck Norris.

martedì 6 marzo 2012

Allegramente!

Taaa daann!!!
La torta dell'allegria! (o perlomeno quello era il proposito!)
la ricetta è supersuper segreta! non si può dire a nessuno!
Però guradate un pò che risultato!!!
pre-torta


torta cruda

Mucchietto di colore

Torta colorata cotta!

Ora so fare pure le torte più belle del mondo!
Sono io la Boss delle torte!

venerdì 2 marzo 2012

Animamente

Ho finito un libro e ho una lettera da scrivere.

Il libro era perfetto in ogni dettaglio e la lettera dovrà esserlo.

Ieri è morto uno che di parole e testi ne sapeva. E' morto e l'ultima cosa l'ha registrata il giorno prima di morire, credo.
Uscirà il 6. Due giorni dopo che la terra che lo ha partorito se lo sia ripreso. Ora, è strano affidare la propria storia ad una cosa che si chiama Marta. Perchè è di per sè improbabile che un insieme di uomini possa nominarsi Marta. Una bambina che gioca in una fabbrica dismessa. Sui tubi.

La lettera sarà per la mia anima sorella, e quindi avete ben presente che le parole da scrivere non si troveranno. Perchè hai ben poco da cercare parole che diano voce a quella cosa che ogni tuo muscolo, ogni tua cellula percepisce, crea, regala, riceve.

Di norma con la mia anima sorella io canto. E non serve altro. La mia anima sorella ci mette le note, l'attacco; io completo quello che crea, ci metto del mio, che non è granchè, ma se non ci fosse non sarebbe.
Farlo con lui è sicuro. La certezza della poesia a venire.

Possiamo non sentirci per mesi, per anni. Ma sarà sempre come l'esserci lasciati da qualche ora.

E allora che bisogno c'è di scrivere parole? C'è la necessità di un nuovo inizio. Un pò come rasarsi i capelli o bucarsi le orecchie per riscoprire la ribellione dei miei 16 anni.

giovedì 1 marzo 2012

Ripetutamente

Ho dei rituali. Esatti.
Ossia faccio alcune cose sempre allo stesso modo.
Alcuni da sempre, altri da molto tempo, altri ancora da ben poco, e restano quelli che ho in mente di inaugurare ma chissà se poi non è che.

5 biscotti ripieni di confettura di mela per colazione. La bevanda è per forza thè. Il latte non posso più.

Il caffè lo bevo solo se lo zucchero sciolto dentro proviene da una bustina aperta strappando con un unico gesto, ed interamente, uno dei due lati corti. Altrimenti cambio bustina. Se sono cucchiaini di zucchero sono sempre due e mezzo. ze zono zollette è una, ma appoggiata sul cucchiaino finchè non si impregna di caffè, e, arrendendosi al liquido, si frantuma in mille cristalli a precipitare nel baratro oscuro del liquido sud-americano.

A pranzo il tovagliolo lo piego sulle ginocchia sempre allo stesso modo. Prima lo stendo, e piego il lato più vicino al corpo fino a raggiungere la metà del tovagliolo. O così, o niente tovagliolo.

Se riesco metto nel piatto una pietanza alla volta. Se non è possibile ho la reale necessità di tenere separati i diversi cibi.

Quando lo vedo, il primo bacio che do a S. è come quello dei bambini, premuto, schiacciato, intrappolato, quasi a far male ai denti. Gli occhi stretti, senza far passare un filo di luce.

Ho due modi per abbracciare le persone. Il primo: braccio destro in alto, quasi ad accarezzare la nuca di chi abbraccio, e il braccio sinistro incastrato tra il suo busto ed il suo braccio destro. Appoggio la testa sulla sua spalla destra. Perchè è l'abbraccio più sicuro. Puoi anche lascirati andare, svenire, cadere, in un abbraccio così. Questo però è solo per le persone speciali.

Il secondo, è semplice. infilo le mie braccia sotto le braccia altrui. Come fossero dei ganci. Questo lo uso solo con chi ha bisogno di sentirsi qualcuno vicino. E' l'abbraccio che ti tiene in piedi. Questo è il suo nome "titieneinpiedi".

(esiste anche un terzo abbraccio. Ma è per una sola persona. Ed è un lasciarsi abbracciare. Perchè, a tutti gli effetti, mi rannicchio come un bimbo nella sua culla, testa girata a destra a farmi coccolare).

Giro le pagine accarezzandole, esattamente come faceva la mia maestra alle elementari. Ho imparato quel gesto in quinta elementare. Mano aperta, dita larghe. Solo pollice e indice che scivolano ad accarezzare la carta, sentirne lo spessore, in un modo che solo un ballerino potrebbe coglierne l'armonia.

Fotografo le lettere che risesco a scrivere perfette. In tutta la mia vita mi è riuscito quattro volte, di lasciare segni d'inchiostro perfetti. Una "E" maiuscola, una "A"minuscola e due "S", che per me non variano tra S ed s.

Resto interi minuti a guardare come le mie mani cambiano atteggiamento dopo aver laccato le unghie.  Vanità di vanità.

Disolgo lo sguardo dalle mascelle inferiori sporgenti.

Per addormentarmi devo incrociare i piedi. Il destro sotto.

Non bacio nessuno appena sveglia.

Non pettino mai i capelli. Ma me li lascio pettinare quando sono molto stanca. Per addormentarmi.

Chiedo scusa. Praticamente sempre. Meglio una volta in più che una in meno.

Annuso tutti i libri che mi capitano tra le mani.

Se regalo un libro, scrivo la dedica sulla prima pagina bianca.

Se mi viene regalato un libro senza dedica, lo metto a decantare un mese sulla mia mensola. Senza dedica è regalato tanto per.

Sono i gesti. Esatti. Precisi. E quello che si portano addosso. Ricordi. Significati. Pensieri. Sopratutto Motivi.
E' la mia musica.
C'è chi ha il ritmo delle note, chi lo scandire della metrica delle parole, chi la velocità dei passi, alcuni l'intendità della voce. Io ho gesti. E il peso che hanno.

Stupirsi di tutto.

Ho perso una rosa. Anzi, da sola si è persa la mia rosa. Torno ad essere una volpe selvaggia.