venerdì 6 luglio 2012

ZeroCalcarmente! (anche Viakalmente!)

Metti che decidi all'ultimo di partire. Passi a prende l'amico Fritz e in men che non si dica sei allo Sherwood Festival. Bene. Aperitivino, kebabbino, passeggiatina e poi TAK! 20.30 davanti allo stand della webTV del suddetto festival. Perchè? Intervistona a ZeroCalcare(Viakal!), che domani(ieri) va a Milano a presentare il suo libro bello bellino nuoverrimo ristampato a colori. Però, che non si dica che non faccia le cose fatte bene, ne ha portate un pochette di copie pure a Padova. Acquisto frenetico durante l'intervista, pronti per l'autografo!
Una coda di tipo 40minuti. A vedere sfornare dediche con disegnini di armadilli, trichechi e varie ed eventuali. Un monaco amanuense VIP sfruttato dai suoi lettori ciucciafumetti alla Spike (l'unico vampiro biondo mai esistito!)! Che ad essere sincera, io, Viakal, me l'ero immaginato diverso. Più bruttino. E un filo straffottente. Invece no. Eludendo un pò le sue pippe mentali che lo rendono cittadino di Pippementalandia di cui io sono cittadina onoraria da tempo immemore, c'ha proprio gli occhi da buono. Occhi da "vien qua che te dago un struccòtto!" Insomma...Lui, Viakal, ZeroCalcare, c'aveva da fare il figo disegnando le scenografie alle spalle dei 3ARM (3 allegri ragazzi morti). E noi li, in coda. Che ormai s'era pure diventati amici! La ragazza francese e positiva che "No, vedvai che ci fivma il libvo a tuttì pvima di andave a disegnave pev il concevtò!" (trascrivetelo voi un accento francese in Italiano! Provole!) Il gruppetto di amici con la copia in bianco e nero-che a me, vi dirò, piace di più!-con bambini al seguito con cui fare battutine da coda alle poste. Lo sciallo, quello che stava in coda senza troppo socializzare a far foto in esposizione alla torre luminosa. Le fan rumorose (si, quelle che fanno gli urletti!). Bhe insomma..il tempo passa e ormai la coda è diventata una sala da thè per donne anziane. Finchè non arriva il mio turno. E f*n*u*o pure alla profezia dell'Armadillo "Ci dispiace ma Calcare deve andare a disegnare per il concerto. Gli altri libri li segnerà con il suo sangue dopo mezzanotte". E in quel momento leggi negli occhi di quell'uomo la paura di essere travolto dalla sommossa.
Io guardo lui, il mito, il genio. Ti pregò! No! No! NOOOOOO!!! Non andartene! Non così! Almeno sputaci, sul libro! Facci una X! Lasciami un capello da usare come segnalibro! Te prego! ROMANO DE ROMA! TE PREGO! Nun ce lascià! T'ho persino portato i succhi alla Pera!
 E così lui mi guarda. Io lo guardo. Insomma, ci guardiamo. Lui serio, io come fosse appena morto Dobby, li, tra le mie braccia. Poi lui guarda il tipo ricciolo, quello che prima c'aveva fatto l'intervista e che temeva la sommossa, e in un attimo, con scatto felino ed abile mossa mi prende il libro, ci disegna qualcosa, io per qualche attimo non capisco più nulla, proprio faccia alla Kung Fu Panda durante l'ago-puntura. Mi ritrovo il libro di nuovo tra le mani e nella gioia più incontenibile mi scaravento su di lui, me lo abbraccio, e ci dò pure due bacini. Uno per guancia. Però, tesoro mio, nutriti un pelo! Che con il tuo zignomo hai fratturato il mio! Ok...ok..la passione giustifica, però, un pò di ciccia nel posto giusto non guasta mai! (Tipo, ripeto, SULLO ZIGOMO!!).
E in ogni caso ora ho pure io il mio armadillo! Però il mio è biondo e ha l'accento francese!

p.s. Zero....ti LOVVO!
Le foto nel prossimo aggiornamento!

lunedì 2 luglio 2012

Flah forward-mente

Incipit: Felice Maniero è un mafioso assassino. Punto. Rapine alle banche, alle poste, agli aeroporti e ALMENO sette omicidi; il che implica che posso essere di più. Il tutto circa vent'anni fa.
Tutti qui al Paesello se ne ricordano.
Bene.
Con queste premesse vi introduco ad una  mini-fiction on onda su Sky in questi giorni, e della quale ho visto solo la prima parte.
La fiction è tratta da un libro (Monica Zornetta, "La resa. Ascesa, declino e "pentimento" di Felice Maniero", Milano, Baldini Castoldi Dalai ed., 2010).
Il nome di Felice Maniero (detto CICE, o Faccia d'Angelo) non è mai nominato, i luoghi tipicamente lagunari non hanno nome e neppure locazione, ma è chiaro che si stà parlando di lui, della sua storia, anche se piuttosto romanzata.

Estaniamoci un secondo dal rapporto fiction-realtà, e fingiamo per un attimo che questo sia solo un film come tanti altri, un poliziesco vintage ambientato nel periodo del Boom economico veneto.
Ed è, a dirla tutta, pressochè perfetto.
Le location ti fanno respirare quell'aria particolare che ti porta a non vedere differenza tra lo schermo e quello che c'è fuori dalla mia finestra.
E gli attori...tutti con un perfetto accento veneto, dialetto tipico, modi di dire di casa sul grande schermo. (e ad essere sinceri noon proprio facile riprodurre la cadenza veneziana semza sembrare un mongoletto).
L'unica cosa che stona, è l'assena quasi assordante della bestemmia.
No, adesso non prendetela così, come se vessi detto una barzeletta sconcia in chiesa...ma insomma, dei tipici veneti, che han campato di terra ed agricoltura per anni, secondo te, se gli si inceppa il caricatore della pistola si limitano a mandarla repetinamente a funcoolo?
No! Scende un rosario di santi e sante da enciclopedia della bestemmia!
Ovvio, in tivvù mai e poi si può! -anche perchè NO- però fa sorridere notare questa cosa!

Ti trovi a stare quasi dalla parte di questo ragazzo di campagna (si, Campolongo Maggiore E' campagna inoltrata) che fa rapine per comprarsi il Ferrarino.
Piccolo lui! Ha passato la sua infanzia da "puareto"..mica vuole morirci, con le pezze al culo! Tra l'altro è pure intelligente! Non ha studiato e quindi va a far rapine. Logico e giusto.

Poi finisce il film e ti rendi conto della realtà.
Io ricordo ancora quando mio papà è tornato una sera a casa dal lavoro dicendo di aver dovuto fare la sua pausa pranzo nel più assoluto silenzio perchè nel tavolo a fianco al suo stavo seduto Cice. Il mio papà non è uno che ha paura, ma di certo quella sera non era divertito.
Per vedere la seconda puntata devo convincermi che è un film come tanti altri. E gustarlo per quello che è.
Un film con bravi attori. Con una bella fotografia e una colonna sonora particolare (Afterhours, mica caccole!).

gggrrrrrr-mente!

Ecco...pure il CV al supermercato sotto casa. Ho una brillante carriera come cassiera che mi aspetta! (mi piaceva di più fare la lavapiatti!!)

Oh, se c'avete del lavoro sono qui eh!