venerdì 29 giugno 2012

... post.

Avere un blog che nessuno legge ha dei vantaggi.
Tipo quello di poterci scrivere quello che davvero pensi consapevole di non poter fare male a nessuno.
Il 26 ho compiuto gli anni. La giornata peggiore della mia vita.
Tutti a pensare come poter passare bene quel giorno. A modo loro. Ma nessuno, NESSUNO, che si sia chiesto come io avrei voluto passarlo.
Passo l'85% del mio tempo da sola. A disperarmi per la mia misera condizione, a rodermi il fegato perchè non ho futuro ed evidentemente devo avere qualche tara cerebrale per essere impiantata così. Lvoro non ne trovo (di certo per il motivo appena menzionato).
Gli amici che avevo li ho persi tutti. Quelli che ho hanno altri amici e pure i loro c***i.
Genitori che non capiscono ciò che provo e, forse giustamente, si arrabbiano, sorella che pretende di capire. Lei, che mai ha fallito in niente. Moroso che lavora. Lavora. Punto. Io pmi devo infilare tra un impegno e l'altro.
Ecco.
Speravo che almeno per i miei 25 anni quelli che mi stanno intorno (voler bene è un'altra cosa) ci pensassero.
"Come vorrebbe festeggiare Elisa questo giorno?".
Ve lo dico. Volevo una sorpresa. Volevo vedere tutti quelli che hanno un ruolo nella mia vita li, in fila, a dirmi "ti voglio bene".

In 25 anni ho preparato feste e sorprese a tutti, regali, dolcezze, parole dal cuore. E, anche se non si dovrebbe, mi aspettavo qualcosa. Mi aspettavo che qualcuno se ne fottesse di me almeno martedì.
Invece tutti a voler fare, come per gli altri 364 giorni dell'anno, come vogliono.
Ma stavolta io non ci sono stata.
Il che è stato pure peggio.
Mio padre mi ha detto chiaro e tondo chedi me non vuole piu saperne niente. Mia madre comunica conme solo attraverso urla. Mia sorella tra un pò nonmi rivolge più la parola, e il mio ragazzo neppure mi bacia più. Mi tratta come una bambina (vedi ieri sera: "Comincia a tirarti fuori i vestiti per il giorno x, che sai bene che le cose fatte all'ultimo vengono male".)
Volevo una festa a sorpresa. Una chitarra, del vino. Fine.
Non mi frega dei soldi. passo a preoccuparmene ogni santissimo giorno dell'anno. Volevo, in fondo al cuore, una sorpresa.
Avere un piccolo sussulto al cuore.
Invece solo rabbia. Per atteggiamenti che non capivo, per regali che non volevo, che non mi servono. Mi serve sentirmi amata. Sentirmi spronata. E non da persone che si aspettano, che pretendono il mio sorriso.
Non sono felice. Sono stanca e demotivata, triste e senza speranza. In definitiva sola.
Si SOLA. Come un cane. O come un paguro. O come non saprei che altro animale. Sono sola.
E, ripeto, visto che tanto qui non legge niente nessuno lo scrivo. Non ne posso più. Sono al limite. al limite anche della finzione. Sorridere e far finta di nulla perchè poi sennò gli altri siarrabbiano, pensano male.
Sono stanca di alzarmi la mattina con l'ansia e di andarci pure a letto. Sono stanca di non avere mai una soddisfazione. Mai. Solo pesi e sconfitte, e offese, e difficoltà.
(Ho sempre combatutto le batteglie degli amici al loro fianco. Ma io qui, ho solo gente che mi sussurra "Alziamoci e parti". che sia giusto o sbagliato non lo so. Ma il bene che fai MAI ti verrà restituito).
In ogni caso, ci sto pensando davvero. da qualche giorno, da un mese forse. Se io non dovessi più esistere, non sarebbe un sospiro di sollievo per tutti quelli per cui sono un peso e in primo luogo per me? Non dvrei più svegliarmi con l'ansia, perchè  nonmi sveglierei più. Non dovrei più combattere, perchè non avrei più futuro, o per lo meno tanto quanto ne ho ora. Non dovrei più sorridere nche se non ne ho voglia. Non dovrei sorpbirmi le urla e gli insulti degli altri. Non dovrei più passare le notti a piangere terrorizzata dal domani e non poterlo dire a nessuno. NeSsUnO. Perchè come ogni volta che provo adire qualcosa a qualcuno 1) mi sento in colpa, 2) mi vedo rispondere che il mio è solo un essere banale.
La cosa che ad occhi esterni può risultare simpatica è che, al contrario, tutti si sfogano con qualcun altro dei presunti danni che la mia inutilità gli arreca.
Sono stanca. E se esiste un modo per non soffrire più, che non faccia male, che il Signore mi capisca ma lo userò tutto.
Nessun cinismo o atto teatrale. Di certo morire è incredibilmente più facile che vivere in questo modo. Morire. Morire. Morire. Morire. Morire.
Un suono stupido. Niente di che. La cosa divertente, per chi resta, sarà vedere e riconocere le strazianti urla di finto dolore per l'atroce perdita. Quella che prima era inutile presenza.

Trovo il modo. E volevo solo una festa a sorpresa.

Ciao.

lunedì 18 giugno 2012

Non si cambia mai sul serio. Ciò che si è da piccoli lo si resta per tutta la vita. Nasci stronzo, muori stronzo. Nasci sfigato, muori sfigato. Puoi vivere tutte le esperienze che questo mondo ha da offrirti. Puoi scalare la montagna più alta, essere amato dallo sceicco più ricco. Quello che vuoi. Davvero. ma come nasci, resti. Non c'è via di scampo.
E così finisce che io adesso mi trovo qui, a scrivere su uno schermo, a far finta che a qualcuno davvero freghi qualcosa di quello che penso. Fai un test. Spegni il telefono cellulare, che ormai ti ha reso suo schiavo (si si, facciamo finta che ci serva davvero! Se la popolazione ha continuato a crescere per secoli anche senza wap, sms, menate varie ci sarà un motivo) e vedi un pò che tutto diventa davvero più chiaro. Ti sei convinto che TU sei parte di qualcosa. TU sei capace di fare questo e quello, TU hai qualcuno che ti vuole bene. TU TU TU TU. E alla fine, a telefono spento ti rendi conto che quel tuo TU non vale davvero una caxxo. No. Non provare a controbattere. E' così.Se sei nato sfigato da non avere carisma da comico sei fregato. Davvero. Sei TU, con quel fottutissimo TU e basta. Quel tu "TU che non vale un caxxo" è da solo come un cane. Un TU fallito che sogna il prossimo sabato sera. Un TU inutile anche ai cani, anche ai gatti, alle salamandre e ai camaleonti. TU sei inutile. Del resto il mondo gira uguale, il sole sorge uguale e quella stronza che manco ti saluta morirà pure lei come muoiono tutti. E neppure lei farà la differenza. E allora a che caxxo serve scrivere su questo schermo, avere un cellulare, stare su facebook, uscire, vedere il mondo, conoscere gente, lavorare, fare una famiglia se di te e del tuo stupido TU non resta niente. Niente. E non parlo di un ricordo dopo quattro secoli. Parlo del tuo ricordo entro le 24 ore. Nessuno. E neppure puoi lamentarti. Perchè dovresti? Passi per quella, l'unica, che vuole sempre stare al centro dell'attenzione. Quando a te, al tuo TU inutile, è richiesto di essere pronta sempre a rendere gli altri protagonisti della tua vita inutile.
Poi se la vita non ti ha mai regalato niente e lo dici, passi pure per la demente di turno.

Comincia spegnendo il cellulare, passa per lo spegnere il computer. Fai un'altro passo quand vieni tradita dagli amici. Lasciali andare alla loro sorte luminosa. Dimentica la famiglia e gli affetti. La tua presenza è peso e ansia e nervosismo e denaro speso male. Cambia scarpe e siediti, di notte, all'angolo di una strada di campagna con le tue borse e le tue fatiche. Lascia che ti guardino male. Lascia che si chiedano che barbone sei. Ricorda in quell'attimo le fatiche che hai fatto. Fai scendere una lacrima e mandala affancoolo. Guardati le mani e stringi i pugni,finche le unghie nonlacerano i palmi delle mani. Prometti a te stesso, al tu TU non farto fottere mai più. Scrivi a chi ami. Ordinagli di abbandonarti.
Resta sola in compagnia dei tuoi fallimenti e del tuo futuro inutile, utile a nessuno.

Torna a casa. Vai a letto. Dormi. Alzati. Sostieni tua sorella al suo svenimento. L'inutile TU altro non può fare che questo. Non salutare. Non parlare. Rispondi a chi ti chiede cose. taci ancora. Non c'è speranza.
E non c'è peggiore stronzo di te.